Le fibre insolubili si comportano prevalentemente come agenti di rigonfiamento dando luogo all'"effetto zavorra" (aumento delle feci e della velocità di transito intestinale, diminuzione dell'assorbimento di globuli di grasso/sali biliari intrappolati nel reticolo fibroso e di sostanze cancerogene).
Le fibre solubili invece resistendo all'azione degli enzimi degradativi nel piccolo intestino forniscono un azione "dimagrante" formando soluzioni viscose nel tratto gastrointestinale che rallentano lo svuotamento gastrico dando senso di sazietà e diminuiscono l'assorbimento di sostanze come sali biliari, glucosio, nutrienti e piccole molecole, ma non solo.
Gli altri effetti benefici
Forniscono infatti anche tre principali benefici fisiologici: diminuiscono i livelli di colesterolo e di LDL, aumentano i batteri utili come bifidobatteri e batteri lattici (effetto prebiotico) a scapito di quelli patogeni ed infine favoriscono la produzione di acidi grassi a corta catena (SCFA) come acido acetico, propionico, butirrico, valerianico, isovalerianico, capronico, caprilico e altri (che modulando la glicemia postprandiale, svolgono un effetto protettivo nei confronti dell'insorgenza del cancro al colon nell'uomo e riducono il pH intestinale favorendo lo sviluppo della microflora fermentativa a scapito di quella putrefattivi). Il fico comune (Ficus carica L.) è un albero da frutto, non tutti sanno originario dell'Asia occidentale, introdotto da tempo immemorabile nell'area mediterranea.